mercoledì 16 giugno 2010

Pomodoro

Pomodoro, dimmi un po'... raccontami delle tue avventure, delle tue
preoccupazioni, i tuoi desideri, le tue paure.
Pomodoro, non devi provare vergogna, tanto tutto l'orto lo sa già...
non è mica un segreto, ma tu devi parlarne, devi sganciare il peso e
lasciarlo andare, ti farà tanto tanto bene, vedrai.

Lo so che avresti voluto non finire qui, da solo nella mia cucina. So
che sognavi di far parte di una bella salsa, che avresti pure fatto a
meno della tua pelle per diventare un'altra cosa diversa di come sei
adesso, magari una carota oppure una cipolla ti avrebbero dato quella
compagnia di cui oggi, adesso, ne hai tanto tanto bisogno.

Ma vedi, pomodoro, a volte succede che non tutti i pomodori sono
predestinati a finire nel palato dei buon mangiatori, può capitare che
non tutti i pomodori cresciuti nello stesso posto percorrano lo stesso
cammino. Eppure questo non vuol dire che uno dei due sia il viaggio
sbagliato. È solo che il tuo destino, è un altro.

Ma tu questo forse non l'avevi ancora capito, vero?

Lo sconforto che provi è solo quello, un malinteso. Ti hanno sempre
imbrogliato dicendoti chissà che, e il problema è che fino ad oggi, tu
ci avevi creduto ciecamente. Perciò adesso credi di essere sconfitto.

Ma devi sapere che non c'è niente più lontano dalla verità. Perché
stai dimenticando che tu, da solo, puoi diventare una salsa stupenda,
non hai bisogno della melanzana o della zucchina. Ti basterebbe un po'
di basilico.

Quindi, da ora in poi guardati allo specchio e vedi te, chi sei, come
sei, perché ci sei, che cosa sei, e soprattutto, come ti piacerebbe
essere domani. Ma non sperare, ad esempio, la cipolla, perché se non
dovesse arrivare tu che cosa faresti? saresti perso, sprecheresti pure
la tua corta vita aspettando che qualcuno volesse unirsi a te? Ma
dai...

Fatti coraggio, pomodoro, e goditi la vita finché puoi.

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